Un borgo ripulito

cetaraPensate a una delle coste più belle d’Italia, a un paese che vive ancora di attività economiche tradizionali come la pesca, un luogo dove il legame col mare si percepisce in ogni angolo, ovunque, anche nel nome: Cetara (da Cetaria, tonnara in latino, ndr). Il piccolo borgo di pescatori, uno dei paesi più caratteristici della Costiera amalfitana, aderisce anche quest’anno, dal 22 al 24 settembre, a “Puliamo il mondo”, la campagna di Legambiente legata a “Clean up the world”, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo. Un’iniziativa che vuol liberare dai rifiuti e dall’incuria parchi, giardini, strade, piazze, fiumi e spiagge. «Quest’anno per la 25esima edizione tutti insieme vogliamo rendere migliore la città, la spiaggia e il mare», spiega Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania. Cetara è un piccolo paese ma molto importante per l’economia del pesce. È, infatti, una delle sedi della più grande flotta tonniera del Mediterraneo. «Il paese partecipa ormai da quindici anni a “Puliamo il mondo” – continua Buonomo – E l’iniziativa si organizza con progetti sia a terra sia in mare. Ogni anno partecipa una delegazione di bambini diversamente abili che arriva via mare: si imbarcano al porto di Salerno e arrivano a Cetara». Durante le tre giornate tutti i volontari, sparsi fra entroterra, spiaggia e barche, si occupano della pulizia delle strade, dell’arenile e della raccolta della plastica in acqua.

Un gruppo di canoisti armati di retino pulirà dai rifiuti superficiali il mare. E ci saranno ovviamente i volontari che sparsi fra entroterra, spiaggia e barche dei pescatori, daranno il loro contributo. «Sono orgoglioso di aderire a “Puliamo il mondo” perché la civiltà di un paese – racconta il sindaco Roberto Della Monica – si vede anche dalla sua pulizia e dalla sua capacità di raccolta e differenziazione. E per questo devo ringraziare i cittadini: è merito loro se la raccolta differenziata ha raggiunto quota 94%». Nel mese di agosto nel comune campano verrà organizzata la “Festa del tonno”. «Vorremmo uscire dal porto con i pescatori – riprende Michele Buonomo di Legambiente Campania – Vogliamo percorrere la costiera amalfitana e lanciare un grido di allarme sui rifiuti di cui è pieno il mare, e sul fattore cambiamenti climatici, perché Cetara è uno dei luoghi più delicati che subirà gravi danni a causa dei cambiamenti climatici». Prevenire non guasta mai.

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