Stop all’autostrada tirrenica

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«La battaglia che il movimento ambientalista sta facendo da 30 anni dimostra che – hanno spiegato Wwf, Legambiente, Fai, Comitato per la bellezza, Rete dei Comitati per la difesa del territorio, Comitato terra di Maremma – con l’impegno, i contenuti e la perseveranza si riesce a vincere anche le sfide più difficili. Esprimiamo soddisfazione perché questa volta le nostre osservazioni critiche al progetto Sat sembrano essere state prese in seria considerazione dal Mit per questa decisione. Adesso occorre aprire subito i cantieri per adeguare la statale Aurelia a partire dai tratti più pericolosi a due corsie – a cominciare dal tratto capalbiese – e dall’eliminazione degli ingressi a raso, per realizzare un’infrastruttura veramente utile per il corridoio tirrenico. Sulla decisione del governo ha pesato anche il procedimento d’infrazione aperto sulla concessione autostradale Sat da parte della Commissione europea ed il fatto che i numeri non tornano per giustificare un investimento autostradale. Fondamentale a questo punto individuare in tempi brevissimi l’area dove realizzare il progetto di adeguamento dell’Aurelia con gli opportuni finanziamenti attraverso un accordo tra governo e Regione Toscana e l’intervento di Anas per non lasciare nulla in sospeso dopo una decisione così importante e strategica. Dobbiamo restituire ai cittadini e al territorio un’arteria stradale moderna, adeguata e in sicurezza».

Sono passati 17 anni da quando nel dicembre del 2000 il governo Amato aveva previsto l’adeguamento dell’Aurelia con un progetto definitivo che poi venne abbandonato dal governo Berlusconi per puntare di nuovo al progetto autostradale. Adesso, dopo anni, procedere ad un progetto di adeguamento, dopo un attento studio. Le associazioni ambientaliste hanno sempre sostenuto che la soluzione più economica fosse quella dell’adeguamento dell’Aurelia rispetto a un progetto autostradale che comportava un investimento molto più alto e non si ripagava rispetto ai flussi di traffico attuali. Inoltre la soluzione della messa in sicurezza rappresenta senza dubbio anche il percorso più veloce con minore impatto sul territorio e che rispetta di più gli interessi e i bisogni delle popolazioni locali.

Tra l’altro dopo l’opposizione di tutti i Comuni all’opera autostradale le associazioni ambientaliste sono convinte che questa risposta da parte del Governo, che vede oggi il consenso anche della Regione Toscana, rappresenti una svolta importante che recepisce le istanze del territorio. Basti pensare alle complanari inadeguate, all’impatto ambientale e ai disservizi per il traffico locale che il progetto autostradale proposto da Sat avrebbe creato, per non parlare poi del pedaggio salato che i cittadini avrebbero dovuto pagare (doppio rispetto alle altre autostrade) a fronte della trasformazione di un’arteria pubblica in autostrada.ù

«Adesso aspettiamo di leggere il documento – ha concluso le associazioni ambientaliste – che dovrebbe contenere queste importanti novità, senza dimenticare però che l’Allegato infrastrutture al DEF 2017 preannunciato sui giornali deve andare al Consiglio dei Ministri e poi in Parlamento per il prescritto parere: quindi la nostra vigilanza ed il nostro impegno proseguiranno per arrivare davvero all’adeguamento e messa in sicurezza della Strada Statale Aurelia».

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