Il comune di Pozzuoli ha deciso di cambiare il volto di Monterusciello, quartiere di edilizia residenziale pubblica di 20mila abitanti, nato negli anni โ80 dopo il terremoto dellโIrpinia. Lo ha fatto con un gesto semplice, trasformando le aree di proprietร comunale in terreni agricoli ad uso urbano. Un cambiamento virtuoso che, se da un lato contrasta la povertร e migliora la qualitร ambientale e la gestione del suolo, dallโaltro coinvolge la comunitร e gli offre un motivo di aggregazione positiva, una qualitร del vivere e dellโabitare. Un percorso di impegno intorno alla cura del proprio territorio. Questo processo viene monitorato grazie ad unโimportante task force costituita, oltre che dallโamministrazione locale, da enti di ricerca, associazioni di categoria, start up legate al settore.
Questa รจ solo una delle storie di bellezza premiate per la seconda edizione del โPremio Sterminata Bellezzaโ, promosso da Comieco, Consiglio degli architetti, Legambiente e Symbola, che questโanno รจ dedicato al tema delle periferie: forze positive che possiedono tutti i codici di un futuro, che restituisce speranza.
Periferie non solo urbane, ma anche sociali e culturali, come ci racconta la storia dellโassociazione โVoglio La Lunaโ di Limbiate, che sperimenta il cammino come โoggettoโ terapeutico per costruire un rapporto fra persone affette da disabilitร mentali ed il loro territorio.
Un percorso che parte da Mombello di Limbiate, dove ha sede uno storico istituto di assistenza alle persone con disabilitร e dove vi ebbe sede lโantico โManicomio Provincialeโ di Milano, luogo di segregazione e chiusura, fino alle sorgenti del fiume Lambro, luogo di vitalitร e di rinascita. Cinque giornate di cammino in cui i ragazzi, accompagnati da due educatori e due artisti, incontrano persone, conoscono nuovi ambienti e possono esprimersi anche da un punto di vista creativo, sulla base dei loro limiti e delle loro caratteristiche, dando vita al libro artistico โA piedi e a coloriโ.
La bellezza che include รจ anche la protagonista di una storia che arriva da Salerno. Qui la cooperativa Capovolti ha attivato un percorso di reinserimento lavorativo di persone affette da disagio mentale, attraverso una sperimentazione innovativa di orticoltura, tenuta nel territorio di Montecorvino Pugliano. Una conversione delle tecniche agricole tradizionali in unโagricoltura accessibile e sostenibile che assicura la gestione del terreno anche a persone con limitata abilitร fisico-motoria, attraverso piccolissimi appezzamenti con colture a rotazione, a basso consumo idrico e buona risposta produttiva.
Questa tecnica sperimentale รจ divenuta una filiera formativa, commerciale e occupazionale che consente di generare un modello di welfare virtuoso e non assistenziale, costruendo opportunitร per persone a rischio di marginalitร , da cui ne trae beneficio tutto il territorio.