Chiusa la Cop23, ancora tanta la strada da fare

Cop23

La Conferenza Onu sul clima di Bonn (Cop23) si è conclusa sabato mattina dopo una maratona notturna di negoziati sui dettagli tecnici dell’applicazione dell’Accordo di Parigi del 2015. Non ci sono risultati eclatanti, solo la definizione delle procedure per arrivare alla revisione degli impegni degli stati per il taglio delle emissioni di gas serra. 

Questi impegni, presi a Parigi due anni fa, sono insufficienti per raggiungere l’obiettivo dell’Accordo stesso (mantenere il riscaldamento globale entro i 2 gradi dai livelli pre-industriali, possibilmente entro 1,5 gradi) e devono essere aggiornati. Questa revisione sarà l’obiettivo della prossima Conferenza Onu sul clima, la Cop24 di Katowice, in Polonia, nel novembre 2018. 

L’aggiornamento dei target nazionali di decarbonizzazione dovrà permettere all’Accordo di Parigi, quando entrerà in vigore nel 2020, di raggiungere almeno il suo obiettivo minimo.

Per Legambiente la conferenza sul clima di Bonn (COP23), a due anni dall’Accordo di Parigi, ha registrato alcuni passi in avanti, ma è ancora molta la strada da percorrere per tradurre la promessa di Parigi in realtà. Servono fatti e scelte concrete e un ruolo da leadership da parte dell’Europa.

“L’accordo raggiunto oggi a Bonn, e che include non solo la revisione degli impegni di riduzione delle emissioni ma anche il sostegno finanziario ai paesi poveri colpiti dagli impatti dei cambiamenti climatici in corso, – spiega la presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni – si limita solo all’avvio del processo di revisione degli impegni. L’azione concreta dovrà essere presa alla COP24 del prossimo anno a Katowice in Polonia. Per questo nei prossimi mesi servirà ancora molto lavoro sul testo negoziale concordato, in modo da poter adottare a Katowice le linee guida finali secondo quanto previsto a Parigi. L’Europa deve dimostrarsi all’altezza di questa sfida e definire sin dai prossimi mesi una strategia per zero-emissioni entro il 2050, in modo da poter avere tutti gli strumenti a disposizione per rivedere l’attuale impegno di riduzione del 40% al 2030, aumentandolo in coerenza con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Nel frattempo, vanno rivisti i target proposti per rinnovabili ed efficienza energetica in discussione nell’ambito del pacchetto Clima-Energia 2030, in modo da poter facilitare la revisione dell’attuale impegno di revisione delle emissioni”.

E sulla proposta fatta a Bonn dall’Italia di voler ospitare nel 2020 la COP26, la Presidente Muroni afferma: “L’Italia dimostri con coerenza e impegni concreti di essere all’altezza di ospitare la COP26 – a partire da una più ambiziosa politica di riduzione delle emissioni nazionali – dimostrando finalmente di voler giocare un ruolo di primo piano, insieme ai paesi più avanzati come Francia e Germania, nel consolidamento della leadership europea nell’azione climatica globale”.

 

Articoli correlati

SEGUICI SUI SOCIAL

GLI ULTIMI ARTICOLI

Gli ultimi articoli