āPensare globalmente, agire localmenteā. Questo ĆØ lo slogan, tuttāoggi attuale, che mi catturĆ² e mi fece avvicinare a Legambiente ormai otto anni fa. Ero una semplice socia che tutti i martedƬ si recava nella sede regionale per ascoltare, captare e scambiare ogni possibile informazione. Mi attraeva il fatto che vedevo in Legambiente una realtĆ in grado di offrire delle alternative a tutti quei problemi ambientali che ancora oggi abbiamo di fronte. Oggi ne sono il ācapitanoā in Molise da poco piĆ¹ di tre mesi e questo ĆØ per me un onore non solo personale ma soprattutto di squadra. Siamo un gruppo di amici piĆ¹ che associati e lavoriamo per un fronte comune: tutelare e valorizzare il nostro territorio in ogni suo angolo. La nostra piccola regione, spesso abbandonata a se stessa, deve rifiorire e trarre da quei nostri piccoli āscrigniā lāentusiasmo per uscire da una crisi ormai radicata. Anche questo ĆØ āPensare globalmente, agire localmenteā. Come lo ĆØ la voglia e la speranza che nasca il Parco nazionale del Matese, quel massiccio tutelato nel lato campano dal Parco regionale ma che rimane in quello molisano soltanto un paesaggio āincontaminatoā, senza un pieno riconoscimento.
Anno dopo anno le battaglie andarono avanti e un nuovo slogan mi fece sentire a casa, āEnergie pulite per salvare il pianetaā. Unāidea lungimirante che oggi dobbiamo ancora di piĆ¹ sostenere in vista del referendum contro le trivellazioni in mare del prossimo 17 aprile. Non ci spaventa, sia chiaro, anche se abbiamo soltanto poche settimane, grazie alla scelta folle del governo, per spiegare ai cittadini che lo āSblocca Italiaā, con cui si ĆØ dato il via libera alle estrazioni di petrolio e gas, frena le rinnovabili. Oggi, piĆ¹ che mai, dobbiamo far capire a questo governo miope che la āstrategia ambientaleā messa in campo non ĆØ il nostro futuro. Non ĆØ quello che ci aspettiamo. Ma soprattutto non ĆØ ciĆ² che serve a quella parte dāItalia che vede il futuro con occhi diversi. Un futuro allāinsegna delle rinnovabili, di unāeconomia basata sulla piena valorizzazione del patrimonio di bellezza e qualitĆ che si nasconde nei nostri territori. Intanto giunge la notizia che la compagnia Petroceltic ha rinunciato al permesso di trivellare le acque al largo delle Tremiti e la Shell alla concessione nel Golfo di Taranto. Sul comunicato si legge che rispetto a nove anni fa, quando hanno presentato lāistanza di ricerca, ĆØ cambiato il mercato mondiale e quindi ĆØ venuto meno lāinteresse al predetto permesso. Una decisione che fa riflettere, evidentemente anche le grandi lobby si rendono conto che trivellare non porta piĆ¹ benefici economici. E che lo scenario dellāenergia, specialmente dopo la Cop21 di Parigi, ĆØ cambiato.
Tiriamo un sospiro di sollievo, insomma, almeno per quanto riguarda le isole prospicenti la nostra regione. Ma la battaglia prosegue, dobbiamo guardare al 17 aprile con forza e determinazione. Al boicottaggio del governo dobbiamo rispondere con passione e informare che ĆØ possibile vincere il referendum. Tutto questo a noi legambientini non manca. Ragazzi, in piazza!