La notizia che fra 18 mesi ogni nuovo modello di automobili Volvo sarà dotato di un motore elettrico ha suscitato notevole sorpresa: l’azienda svedese, interamente controllata dalla cinese Geely, è nota infatti per la dimensione e la qualità delle sue automobili. Ancora poche settimane, poi, e il 6 settembre la Nissan presenterà la nuova Leaf con un pacco di batterie agli ioni di litio che dovrebbe essere da 60 kWh (chilowattora, un’unità di misura dell’energia elettrica): ovvero dalla capacità tripla rispetto quello da 24 kWh montato sulla prima versione dell’auto elettrica più venduta al mondo.
Nessuno scalpore, forse perché poco conosciuto in Italia, ha invece suscitato il dato che l’anno scorso il numero di auto elettriche in circolazione nel mondo ha superato i 2 milioni: il doppio dell’anno precedente. Persino in Italia — dove non esistono incentivi e le colonnine di ricarica sono pochissime — a Giugno le vendite di auto elettriche hanno segnato +103% (217 auto elettriche immatricolate lo scorso mese contro le 94 del Giugno dello scorso anno). E mentre sono in consegna in Piemonte i primi 19 autobus elettrici da 12 metri che i cittadini di Torino e Novara potranno apprezzare fra poche settimane, in Cina la città di Shenzhen sta convertendo in elettrica l’intera flotta: 15mila autobus.
Già echeggiano, dunque, le stesse considerazioni che dieci anni fa riguardavano i pannelli fotovoltaici. Mai, si diceva, il prezzo scenderà sotto ai 2,5 dollari al Watt a causa del “limite fisico” del prezzo dovuto al costo “intrinsico” del silicio cristallino necessario a produrre i pannelli. Oggi, il prezzo dei pannelli si è sostanzialmente azzerato, e lo scorso Aprile a Montalto di Castro sono entrati in funzione 5 impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva di oltre 63 MW, che vendono a prezzo fisso e con profitto energia all’ingrosso ad un operatore. Senza alcun incentivo: in pieno regime di economia solare che fu il sogno di Hermann Scheer.
Oppure, si dice, non ci sarebbe abbastanza litio per procedere alla motorizzazione elettrica di massa. Ma il litio è presente in abbondanza: il Servizio geologico americano ne stima in 13,5 milioni di tonnellate le riserve globali. Mentre i chimici hanno già sviluppato un processo ecologico e a basso costo per recuperare pressoché integralmente il litio contenuto delle batterie esauste, trattandone i catodi con lo stesso acido citrico prodotto ogni anno in oltre 2 milioni di tonnellate per semplice fermentazione dello zucchero.
A rendere possibile l’annuncio della Volvo sono il crollo dei costi e il miglioramento delle prestazioni della batteria agli ioni di litio inventata da John Goodenough, dal 1991 e per molti anni integrata soltanto nei dispositivi elettronici portatili, prima nei Walkman e poi nei telefoni cellulari, nei computer portatili e nei tablet.
Poi, nel 1995, un chimico cinese decise di lasciare l’impiego pubblico e di fondare quella che è oggi è la maggiore azienda al mondo produttrice di auto elettriche e di batterie agli ioni di litio. Dopo aver aperto una delle batterie ricaricabili allora importate dal Giappone, iniziò un rapidissimo lavoro di miglioramento di ogni componente, partendo proprio dagli elettrodi.
Dal 1991 ad oggi, la densità energetica delle batterie agli ioni di litio è triplicata, e migliorate drasticamente sono anche la velocità di carica e la vita media del pacco batterie prima che sia avviato al riciclo. Il risultato è che il costo della tecnologia è sceso al di sotto dei 200 dollari per kWh, con l’ingresso sul mercato di numerosi produttori non solo in Cina, ma anche in Giappone, Corea, Taiwan e negli Stati Uniti, allettati tanto dalla mobilità elettrica di massa che dal mercato dell’accumulo dell’energia rinnovabile di cui parleremo a breve.
L’amministratore delegato della maggiore azienda elettrica italiana ha dunque da poco annunciato la prossima installazione di 12mila colonnine di ricarica in tutta Italia. Oggi, non sono neanche 2000, e quasi tutte sono a ricarica lenta, con soli 9 fast charger (per la ricarica veloce) presenti sulle autostrade, essenzialmente al Nord.
Ma non ci sono alternative: aziende elettriche e dei combustibili fossili sono ormai disaccoppiate. Con la diffusione di massa delle rinnovabili, il costo all’ingrosso del kWh è crollato. Mentre con la generazione distribuita resa possibile dal fotovoltaico, famiglie e aziende sempre più si generano da sé l’energia di cui hanno bisogno. I produttori di elettricità e quelli dell’automotive hanno nella mobilità elettrica parte consistente del loro futuro.
Che adesso, è arrivato.